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Crisi d'Impresa

Ogni attività imprenditoriale segue fasi differenti.
Il compito di una società di consulenza è avere soluzioni per ognuna di esse
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"Ogni traguardo richiede conoscenza e competenza"
A chi si rivolge : Imprese avviate, nuove imprese

Korion Consulting S.r.l. si distingue come un punto di riferimento per le aziende che devono affrontare le sfide legate alla gestione, crescita e ristrutturazione d’impresa. Con l’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019), il ruolo di una consulenza qualificata è diventato ancora più centrale per garantire la continuità aziendale e prevenire situazioni di difficoltà finanziaria.

Ma qual è il Ruolo di Korion Consulting alla luce del Nuovo Codice della Crisi?

Il Codice della Crisi d’Impresa, in vigore dal 15 luglio 2022, introduce strumenti innovativi per prevenire e gestire le situazioni di crisi, spostando il focus dalla gestione emergenziale a un approccio di allerta precoce e ristrutturazione preventiva. In questo contesto, Korion Consulting offre supporto strategico per aiutare le imprese a navigare le nuove normative e adottare misure adeguate per garantire la stabilità finanziaria.

Per tali motivi abbiamo messo a punto dei servizi appositamente pensati per la Crisi d'Impresa e la Continuità Aziendale:

  • Implementazione degli strumenti di allerta e prevenzione
    • Analisi dei bilanci e degli indicatori di crisi per identificare tempestivamente segnali di difficoltà.
    • Supporto nell’adozione di assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati, come richiesto dall’art. 2086 c.c.
    • Consulenza per la nomina e il funzionamento dell’organo di controllo interno (Sindaco o Revisore) nelle PMI che rientrano nei nuovi parametri normativi.
  • Piani di risanamento e ristrutturazione aziendale
    • Redazione e attuazione di piani di risanamento (art. 56-57 CCII), con interventi mirati a garantire la continuità dell’attività.
    • Assistenza nelle procedure di composizione negoziata della crisi, strumento introdotto dal nuovo codice per facilitare la ristrutturazione aziendale in fase preventiva.
    • Supporto nell’accordo di ristrutturazione dei debiti e nella gestione dei rapporti con i creditori.
  • Gestione della crisi e procedure concorsuali
    • Consulenza per l’accesso a strumenti di regolazione della crisi, come il concordato preventivo o la liquidazione giudiziale.
    • Assistenza nella negoziazione con istituti di credito, fornitori e stakeholder per trovare soluzioni sostenibili.
    • Supporto nelle procedure di esdebitazione per l’imprenditore individuale e nelle nuove misure dedicate alle PMI.

Tutto ciò avviene attraverso la ristrutturazione aziendale. La ristrutturazione aziendale è un’attività molto complessa finalizzata al risanamento della situazione finanziaria e debitoria dell’azienda in crisi ossia quel particolare momento della vita dell’impresa in cui si crea uno squilibrio economico-finanziario, destinato a perdurare e a portare all’insolvenza ed al dissesto in assenza di opportuni interventi di risanamento.

Le fasi di un processo di risanamento aziendale.Un vero e proprio piano di risanamento non può prescindere dall’individuazione delle cause che hanno prodotto tale stato patologico, al punto che si ritiene l’analisi accurata dei sintomi, l’accertamento e il riconoscimento della genesi della crisi il primo passo da compiere nella ideazione del processo di turnaround. Il primo passo da compiere nel processo di risanamento aziendale è quello di capire se l’azienda possiede le potenzialità che giustifichino un intervento di salvaguardia e risanamento strutturale: l’azienda è meritevole se presenta un potenziale di miglioramento qualora si effettuino operazioni di ristrutturazione e quando è possibile prevedere un incremento sostanziale dei flussi di reddito e di capitale circolante. La crisi d’impresa è una situazione “strutturale” alla quale si perviene attraverso un processo evolutivo di cui si possono identificare le seguenti fasi:

  • incubazione;
  • declino;
  • crisi vera e propria.

In pratica la crisi è uno sviluppo ulteriore del declino e si concreta di solito, a seguito di perdite economiche, in ripercussioni gravi e crescenti sul piano dei flussi finanziari. Le ripercussioni dirette sono: carenze di cassa, perdite di credito e soprattutto mancanza di fiducia nei confronti degli imprenditori da parte delle banche che, di solito, scelgono di agire solo in situazioni di massima sicurezza, allontanandosi da quei profili di rischio a volte proprio rinunciando ad analizzarlo e valutarlo in profondità con conseguenze negative di accesso al credito, quest’ultima una questione di vitale importanza per l’azienda stessa. A questo punto della sua vita l’azienda necessita di un piano di risanamento e la crisi d’impresa nella maggior parte dei casi può essere risolta se si interviene (il timing è fondamentale) con un buon piano di ristrutturazione in grado di sviluppare e rilanciare l’azienda oltre gli obiettivi di semplice sopravvivenza.

Risanamento e sviluppo possono essere quindi rappresentati come la sequenza delle seguenti fasi:

  • fase della valutazione dell’azienda nel suo complesso: l’obiettivo è quello di partire dalla verifica della corretta tenuta contabile fino alla analisi della gestione, cercando le cause reali che hanno portato alla crisi nelle diverse aree aziendali;
  • fase dell’emergenza nel risanamento: una volta individuate le criticità, condivise con l’imprenditore, occorre pianificare le strategie da mettere in atto. Questo comporta spesso di prendere delle decisioni drastiche che cambiano le abitudini aziendali ma che portano all’efficienza gestionale e quindi all’equilibrio economico-finanziario. L’obiettivo è quello di garantire la sopravvivenza dell’azienda attraverso la ricerca dei flussi di cassa per soddisfare le necessità non prorogabili. Il focus deve essere posizionato sulla ricerca di attività che nell’immediato riescano a contribuire a questo obiettivo;
  • fase di stabilizzazione nel risanamento: condivise le criticità con l’imprenditore e stabilite le strategie da adottare, viene attuato il piano strategico rispettando al massimo le modalità e le tempistiche stabilite. Si passa dalla logica finanziaria a quella economica, cercando di creare i presupposti affinché l’azienda possa tornare alla redditività attuando gli obiettivi strategici stabiliti nel medio-lungo termine.

Come sempre, in ogni intervento aziendale, che sia di gestione, ristrutturazione, risanamento, rilancio o semplice organizzazione, la componente umana è decisiva. Le aziende sono fatte di persone e non solo di numeri e teoria. Le persone creano le crisi, ma allo stesso tempo, sono le persone ad attivare i meccanismi risolutivi. Conclusa la fase di diagnosi dettagliata delle cause della crisi, il consulente potrà dedicarsi insieme all’imprenditore per fronteggiare la crisi, ricercando le strategie di risanamento più idonee per un rapido ritorno al valore. A questo punto bisogna attivare le procedure per risanare la struttura operativa e gestionale dell’azienda e infine garantire la continuità aziendale. Il nostro ordinamento prevede una molteplicità di strumenti a supporto dell’imprenditore in difficoltà.

Parliamo in prima analisi:

  • Dell’accordo di ristrutturazione del debito con i creditori secondo quanto previsto dall’Art. 182-bis L.f.;
  • Del piano di risanamento industriale, secondo quanto stabilito dall’Art. 67, comma 3, lettera d L.f., che consentono all’impresa di non pagare subito i creditori perché l’impresa non ha i mezzi finanziari immediati, però consentendo agli stessi di essere tutelati con le garanzie previste dalla stessa legge.
  • Del concordato preventivo in continuità secondo quando previsto dagli artt. 160 e seguenti;
  • Della transazione.